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REGISTRO DE OBRAS

EigenLab...por el Exploitpisa

Todos tenemos nuestra vena rebelde. Quien diga lo contrario niega el dicho: "la vaca no recuerda que fue ternera".

Así, sin juzgar a nadie, publicamos un resúmen de articulos del Exploit, agradeciendo al joven Antonio que nos proporcionó el sitio web y el material con la información (aquí resumida) y poster. Tenemos en la Redacción amplio respeto por la libertad de expresión; los jóvenes necesitan mostrar sus inquietudes y ganar experiencia de vida. Todos pasamos por ello, leed vosotros mismos la Version Española

EXPLOIT
"Exploit è un aula autogestita da studenti e studentesse dell'Università di Pisa: l'aula studio è libera 
e aperta a tutti, con gli

orari che vengono decisi di chi la vive (anche quando gli altri spazi studio "ufficiale" hanno già

MATEMATICAchiuso). Ci piace condividere i nostri saperi costruire de nuovi: per questo confrontiamo

continuamente i nostri studi e le nostre conoscenze, che spaziano in tutti gli ambiti.

Abbiamo creato una biblioteca con testi, didattici e non, appunti, e un archivio digitale di libri che

puoi stampare e rilegare nell'angolo stampa: in queste modo puoi contribuire al sapere colletivo e

sfuggire al ricatto dell'editoria/copisteria.


È insomma il posto ideale per mettere insieme una voglia di sapere senza confini e la spinta a disfarsi di una routine schiacciata tra libri e mensa: dopo un seminario autogestito puoi trovare qualcuno con cui socializzare durante la pausa-caffè nello spazio relax.


Tra le attività organizzate ci sono anche cineforum, aperitivi e spettacoli teatrali. Ad Exploit puoi evadere dalla routine e proporre le idee che pensi siano interessanti o utili per continuare a tenere vivo lo spazio.

EigenLab
Eigenlab è un hacklab, un'officina ribelle che fa propri e diffonde i concetti e le pratiche di autoformazione. HACKER

Quando si pensa alla parola „hacker" forse la prima cosa che viene in mente è l'immagine stereotipata del ragazzo pallido e magrolino che perde notti davanti ad uno schermo per fare

qualcosa di illegale o molesto.

L'hacking non è solo questo, è esplorazione della realtà virtuale e fisica, desiderio di conoscere,

creare e condividere. Essere un hacker vuol dire aver voglia di capire come funzionano le cose, scovare i meccanismi che regolano il mondo che ci circonda, non solo in ambito informatico.


Riuscire a riparare e utilizzare un vecchio computer al massimo delle sue possibilità; trasformare da rifiuto a oggetto funzionante una stampante che era stata programmata per „rompersi" dopo un certo numero di stampe, costruire una rete di comunicazione che sia libera e descentralizzata, e non soggetta a controllo e censura, discutere le tematiche ambientali e annalizzarle criticamente, fare un orto autogestito. Tutto ciò è hacking ed e aperto a tutti e tutte.


I proggetti di Eigenlab

Abbiamo creato il nostro orto urbano: l'eigenOrto.


È un orto autogestito completamente biologico e coltivato con semi di origine locale reperiti da PLANTITA

produttori della rete GAS e coltivatori locali.

Con esso lottiamo per una reale democrazia della terra, ritornando in prima persona alla gestione

localizzata della produzione del cibo.


Nel Laboratorio eigenWare recuperiamo vecchi pc ed altre apparecchiature elettroniche e li riutilizziamo per costruire i nostri server ed altri strumenti, come il compresore do-it yourself.

Inoltre ci autoformiamo e diffondiamo i saperi come possibile, condividendoli sul nostro wiki, o curando il centro-stampa allo spazio Exploit, oppure tenendo seminari, come fatto alla Settimana Scientifica del Liceo Dini di Pisa.


EigenNet è una rete wireless a maglia che stiamo costruendo a Pisa. A maglia significa che soui nodi hanno tutti la stessa importanza e sono amministrati dagli utenti stessi che fanno parte della comunità-rete.


La struttura è quindi orizzontale e non esiste un percorso preferenziale per i dati, rendendo quasi impossibile il controllo e la censura. Chiunque ha la possibilità di aggiungere un'antenna ed entrare a far parte della comunità, e accedere alla rete e a suoi servizi autogestiti, seguendo i principi della community.


Qualcosa del Genere
L'anno scorso abbiamo deciso, fondando „Qualcosa de (L)Genere", di aprire uno spazio di discussione che ci permettesse di parlare dei rapporti che esistono tra il governo delle vite e le espressioni della sessualità, i rapporti di potere tra i generi, il modo in cui questi diventino anche rapporti di forza economici.


Il femminismo, per noi, non è un modo per castigare il linguaggio e bacchetare chi dice parolacce, ma un modo per esplorare percorsi di liberazione individuali e colletivi, nel sesso come nel lavoro, perchè riapropriarci della creatività della nostra performance di genere ci sembra il modo migiore per gestire i nostri corpi e i nostri piaceri autonomamente.

Per questo abbiamo contestato i vari movimenti (...) che pretendono di legiferare nelle mutande degli altri (...) con tante e tanti in piazza che hanno manifestato il loro dissenso.


Siamo contro ogni chiusura identitaria: contro la categorizzazione rigida che ci vuole per tutta la vita etero, omo o bi-sex, uomini o donne, scelgliamo il queer come possibilità di re-invenzione continua dei nostri affetti, piacere, relazioni."

De: Exploit eigenLab 2015-16

LargoBruno 2 (davanti Matematica).
www.exploitpisa.org www.eigenlab.org

(Resúmen y traducción libre de la Redacción del Blog)

 

La Laguna (39) per N. Cataldo

VERSIONE SPAGNOLA

 

Ciao a tutti e buon anno nuovo!

Vi scrivo, infatti, in questa prima domenica del 2016 seduto sul divano del salotto di casa mentre la lavatrice fa il suo sporco lavoro;) Si tratta di un modo come un altro di iniziare a "produrre" in questo anno nuovo dopo i festeggiamenti e le vacanze degli ultimi giorni.

Che cosa ho fatto a Capodanno? Si può dire che il mio Capodanno è cominciato il trentuno mattina ed è finito l'uno sera.

L'ultimo giorno dell'anno scorso, infatti, sono andato a Los Cristianos a trovare i miei amici Pepe ed  ELMEDANO

Eli (di nuovo in visita) ed a fare l'ultimo bagno dell'anno. Poi, dopo una bella siesta pomeridiana,

siamo andati a cena al Médano dalla mia amica Sandra.

Dopo cena, siamo scesi in Piazza al Médano per aspettare la mezzanotte lì e ballare un po' al ritmo dell'orchestra che suonava dal vivo accanto alla spiaggia. In realtà, non ci siamo rimasti molto perché la stanchezza ha iniziato a farsi sentire e forse anche gli anni che passano ;)

E allora il primo giorno dell'anno è iniziato relativamente presto con sessione di spiaggia e primo bagno dell'anno nuovo a Los Cristianos.


Fino a qualche anno fa riuscivo perfettamente a combinare una serata in giro per bar e discoteche con il giorno dopo in spiaggia, ma ora, normalmente, se faccio una cosa non faccio l'altra e, tendenzialmente, se devo decidere tra le due opto quasi sempre per una bella giornata di mare. Come dicevo prima, anche a Tenerife si invecchia;)


Tornando al Capodanno, dopo il mare siamo andati a pranzare in quello che forse è il miglior ristorante libanese dell'isola. Si chiama Habibi ed è sul lungomare de Los Cristianos. Abbiamo mangiato molto bene e tra l'altro lì ho rivisto una mia vecchia vicina di casa marocchina di qualche anno fa, di quando condividevo l'appartamento in un'altra zona de La Laguna.

È stato un piacere rivedere Maria e sapere di lei e di come è cambiata la sua vita negli ultimi anni. Mi parlava, infatti, della sua nuova casa nel sud dell'isola, di suo marito e di sua figlia e, soprattutto, sembrava molto felice. Mi fa davvero piacere per lei!

Se, invece, volete sapere di altri ristoranti libanesi sull'isola, vi consiglio il Libano a Santa Cruz e il Malak a La Laguna. La cucina di questo paese è una delle mie preferite e se non l'avete mai provata, ve lo consiglio vivamente.


Dopo un ottimo tè libanese e l'inderogabile siesta, ci siamo diretti a Las Galletas, un piccolo paesino un LASGALLETAS

po' più a nord di Los Cristianos, dove abbiamo fatto una bella passeggiata durante la quale abbiamo

potuto goderci dei magnifici panorami. Da una parte si vedeva il Teide e dall'altra il tramonto sul mare.

Il tutto all'interno di un piccolo e caratteristico porto di pescatori. Mentre passeggiavamo ho ricevuto la chiamata per gli auguri di mia sorella e quando le ho descritto ciò che vedevo durante la mia passeggiata,

lei, poveretta, mi ha detto che da casa sua, nella provincia di Brescia, si vedeva solo, testuali parole "nebbia a destra, nebbia a sinistra, nebbia davanti e nebbia dietro" ;) Abbiamo, poi, concluso la serata con una cena a base di pesce in un bel ristorantino sul mare gestito da un simpatico signore cubano.


Il giorno dopo, e cioè ieri, invece, abbiamo fatto una bella gita nel nord dell'isola. Pepe ed Eli sono passati a prendermi da La Laguna e da qui ci siamo diretti a casa di due carissimi amici, Abi e Miguel, a Icod de los Vinos.

Dopo un breve caffè nel loro nuovo e bellissimo appartamento abbiamo iniziato un bel giro turistico  ICOD

tra calette e scogliere a strapiombo sul mare con tanto di mini passeggiata in mezzo alla natura.

Niente bagno questa volta, ma ho ancora negli occhi l'emozione di vedere il mare del nord dell'isola

in tutta la sua forza. Di lì siamo ritornati a Icod, ma non a casa di Abi, bensì dei suoi genitori che ci hanno offerto un'ottima

cena a base di carne alla brace e con la tortilla più grande che io abbia mai visto. Il tutto in una casa rurale dalla quale si

vedevano le stelle nella parte alta di Icod de los Vinos.


Dopo tutti questi giri negli ultimi giorni, potete ben capire che oggi ho voglia di starmene un po' a casa a stendere il bucato e a iniziare a prepararmi psicologicamente e non solo al rientro al lavoro ;)

Comunque, oggi non ci siete solo voi a farmi compagnia perché stasera ho invitato un paio di amici a casa per vedere una partita di calcio che può essere molto importante per il futuro del Real Madrid e del suo allenatore Rafa Benitez.

Infatti, si può dire tranquilamente che il tecnico madridista si gioca il posto nella visita di oggi a Mestalla, QUINIELAlo stadio del Valencia. Staremo a vedere. In ogni caso, si prevede una gran bella partita.

E visto che parliamo di calcio, devo dirvi che l'anno nuovo è cominciato bene. Qualche minuto fa ho

scoperto di avere vinto quindici euro con la schedina!

So che non è molto, però è una gran bella soddisfazione per uno come me che ogni settimana ci gioca un euro più per passione nel calcio che per smania di diventare ricco. Comunque, incrociamo le dita sperando che la fortuna continui anche nell'estrazione della lotteria nazionale che avrà luogo tra tre giorni e se possibile, sarebbe bello che la vincita fosse un po' più cospicua;)


Visto che in questo blog, stiamo seguendo un ritmo cronologico inverso, vi starete chiedendo cosa ho fatto durante la prima parte delle feste e nella prima parte del mese. In realtà, molto poco.

Dicembre, almeno fino al ventidue, è stato un mese di intenso lavoro e negli ultimi giorni dell'anno scorso ho soprattutto riposato e visto un bel po' di film sia a casa che al cinema.

Tra gli altri, vi consiglio "Ocho apellidos catalanes", sequel della fortunatissima "Ocho apellidos vascos" APELLIDOS

che aveva ricevuto l'anno scorso un successo incredibile ai botteghini di tutta la Spagna.

Si tratta di due commedie sullo stile di "Benvenuti al Sud" o "Benvenuti al Nord" che giocano sugli

stereotipi esistenti sui caratteri degli abitanti delle diverse regioni del paese.

Il film mi è sembrato molto divertente anche se non tanto come il primo perché sapete come si dice,

no? Il primo panino è sempre il più buono;)


Cinema a parte, ho approfittato del tempo libero per fare un po' di mare e per visitare alcuni amici che non vedevo da tempo. In molti casi queste due attività andavano in contemporanea tanto che ho passato quasi più tempo nel sud dell'isola che a La Laguna ;)

Per quanto riguarda gli amici, tra gli altri, ho rivisto Dionisio, un mio vecchio compagno di appartamento venezuelano, che mi ha raccontato delle sue due settimane di vacanza in Italia nel mese di dicembre.

È stato a Bologna, Firenze, Venezia, Torino e Milano e si è divertito molto ed anche per me è stato molto interessante sentire parlare del mio paese da un mio amico che l'ha vissuto da turista. Inoltre, mi ha portato i saluti di un sacco di amici in comune che abbiamo in quelle città e mi ha raccontato un po' di loro e delle loro vite.


E io continuerò a parlarvi della mia a fine mese nel prossimo blog, nel quale vi parlerò di un'altra visita speciale che riceverò nei prossimi giorni. Curiosi, eh?

Un abbraccio e un'altra volta buon 2016 a tutti, belli e brutti!!!

Nico

(Grazie Nico e tanti Auguri de un bellissimo 2016!)

 

Toulouse Lautrec a Palazzo Blu per S. Lucarelli

Toulouse Lautrec a Palazzo Blu, collaborazione de la Dtt.sa.  S. Lucarelli nelle ultime settimane della mostra a Pisa...

VERSIONE SPAGNOLA

Un grafismo di slancio (voul au vent), una intonazione paradigmatica, una sciarada, la dove si unisce la BLU3

vita con il sogno.
Forse c'è una spunta di grafismo orfico, quando si naviga nella Parigi di fine secolo, piena di sogni per il

futuro.

L'Orfeo è un piccolo uomo: Henri che intraprende il suo viaggio ed esplora ; uno scandagliatore di un mondo incantato, quello che prcede la „Belle Epoque".


Da non sottovalutare anche l'aspetto della „Tenebra" in cui si muovono, nella notte parigina , le  HENRI 2

„figlie della gioia" ed i „clienti" con loro.

Un dinamismo formale ed intuitivo da ricondurre alle linee esistenziali ed essenziali di un colore,

finalizzato a creare uno stato di movimiento.
I colori essenciali e puri, il segno che crea l' estetica semantica, che scrive e d-escrive il soggetto fine a se stesso. È un élan vital (slancio vitale).


Delineatore e persecutore degli attimi fluidi, navigante in un contesto di confine, tra ilvecchio ed il  HENRI 3

nuovo secolo, Henri muore nel 1901 all'età di 37 anni.


Pochi, anzi pochissimi per pronosticare se, ppiu tardi, avesse potuto aderire al futurismo.
Dove avrebberonpotuto portarloni contatti conn Apollinare?

Probabilmente nei punti chiave della scomposizione della luce, da Seurat, a Picasso, a Boccioni.

L'affiche poteva essere il punto di partenza anche dei Fauves, ma la morte di Toulouse Lautrec si pose come l'interruzione della correbte creativa. Eppure...penso sempre ad Henri come ad uno „spartiacque", un „Mosé" della pittura e del seglio che dilata ed apre il „mare magnum" dei movimenti artistici, nati dopo la sua scomparsa, che da l'ispirazione ai posteri per la modernità degli stili sucessivi.

Quella linea cosi pulita, netta, è totalmente incisiva da condurci, come in una sorta di „fil-rouge", tra tocchi di colore gialli, rossi, blu, fino ai quadrati di Mondrian.


Proiezione autentiche, come quelle cui ci troviamo di fronte, che riproducono la „Villa Lumiere", con pellicole originali dell'epoca.


Come se, da quelli schermi, se aprisse una porta nel passato, e noi, catapultati da una sorta di macchina HENRI

dil tempo, riviviamo le atmosfere, i brividi, le emozione di oltre un secolo fa.


La gente che passeggia per i boulevards, la Tour Eiffel in costruzione, poco prima dell'esposizione

Universale.


Un altra „Expo" abbiamo visuto oggi, ma nonsotante tutto il „fil-rouge" continua ad unirci ancora, senza soluzione di continuità tra un secolo e l'altro.


E lui, Henri, il piccolo-grande uomo, il gigante delle intuizione, un dolore turchese ci affida: dolce, delicato, estivo, una percezione estensiva, come una carezza nostalgica.

Con le lettere del nome Henri di Toulouse Lautrec ho povato , anagrammando, a comporre frasi diverse; ne è nato questo resultato, quasi una poesia:


„Or lui che duol resta tenue  HENRI 4
lui a te un dolore turchese...
sei lutto e re che urla nudo"

Quanta forza emotiva e quanta regale dolcezza!

Sandra Lucarelli
Novembre 2015 Pisa

 

 

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