Ci Penso Io...!
COLABORAMOS
SITIOS AMIGOS
NOS APOYAN
Counter
Month3266
All339241
Login
Cerca
La Laguna (58) per N. Cataldo
Ciao a tutti e buone vacanze!!! O quasi...
E dico quasi perché a me, per esempio, mancano ancora alcuni giorni di lavoro prima di essere
totalmente in vacanza. Però ormai il peggio è passato ed è quasi fatta! Devo ammettere che non
vedo l'ora, ma non tanto per stress da lavoro quanto per voglia di viaggiare un po' e riabbracciare
alcuni carissimi amici. Ma ne riparleremo più avanti.
Prima ci tocca parlare di com'è andato questo settimo mese dell'anno. E devo dire che è stato un gran bel mese di luglio contraddistinto da bei momenti e ottima compagnia!
Come vi accennavo nell'ultimo blog, ai primi del mese ho ricevuto la sempre graditissima visita del mio amico Giuseppe. A differenza delle altre volte, in quest'occasione si è fermato da me e ne abbiamo approfittato per fare un po' di giretti per il nord dell'isola. Tra queste escursioni, una davvero particolare tra Icod de los Vinos e Los Silos.
Sabato otto luglio, infatti, siamo andati alle nozze di Abigail e Miguel, due carissimi amici della città
del Drago nella quale durante il pomeriggio si è celebrata la cerimonia religiosa. In serata, invece,
abbiamo festeggiato in un bellissimo ex convento a Los Silos. Erano quasi dieci anni che non andavo
ad un matrimonio ed era la prima volta che lo facevo qui in Spagna.
E devo dire che mi sono divertito davvero tanto. E allora auguri agli sposi e complimenti vivissimi per avere organizzato una gran bella festa.
E poi è stata una buona scusa per passare un sabato in modo diverso e per rivedere amici che non vedevo da un bel po' e conoscerne di nuovi.
Non contento, nello stesso fine settimana e più precisamente il giorno dopo, mi sono concesso un'altra
bella giornata di festa in occasione della Romería de La Laguna che non mi perdo mai.
È una delle mie feste preferite e senza dubbio la mia Romería preferita. Purtroppo Giuseppe non ha
potuto accompagnarmi perché ci siamo dovuti salutare in tarda mattinata visto che aveva (male;)
prenotato il suo volo di ritorno per il giorno seguente alle nozze senza consultarmi.
Gli avrei detto di aspettare almeno fino al lunedì affinché potesse partecipare alla sua prima Romería... sarà per la prossima volta!
Anche perché il nostro turista abituale e rimasto stregato da una canzone che è un autentico inno del Carnevale o di qualsiasi festa sull'isola. Ovviamente sto parlando di Marejada, la canzone definitiva ;)
Forse sto esagerando, ma è impossibile non farlo quando si parla di una canzone che fin dalle prime
note e ancora di più dalle prime due frasi del testo è capace di trasportarti, ovunque tu sia, in piena
calle San José alle quattro del mattino di una nottata di Carnevale e dunque ad uno stato di euforia
ed esaltazione impressionante. Quando ne parlo in questi termini le reazioni degli amici di qui sono
di due tipi: o mi dicono che sono il più canario dell'isola o altri (pochi) che esagero.
E allora starete pensando che ho influenzato Pepe e, invece, non ho colpa della sua nuova ossessione. Il giorno dopo il matrimonio, in piena resaca, mi fa: "Com'era quella canzone che ieri sera ha rivoluzionato la gente?" Ed io, mi lancio a cantare: " Mi destino fue quererte, mi pecado conocerte..."
E da lì, l'ha messa su youtbe e l'ho dovuta ascoltare una quarantina di volte!
Ho provato a consigliargli altre hit del Carnevale a mo' di disintosiccazione, ma lui imperterrito mi diceva: "Bella, però meglio l'altra!" e la rimetteva per l'ennesima volta!
Tanto che alla fine, stanco di Marejada (io, chi l'avrebbe mai detto? ;) in piena resaca ho deciso di
andare a correre una mezz'oretta per scappare da una delle mie canzoni preferite ;)
Quando, dopo una mezz'oretta, sono tornato, Pepe era ancora nel loop dal quale è uscito solo una
volta a Milano, dove l'effetto svanisce perché la Marejada non si ascolta, ma si vive e qui in mezzo
all'oceano è impossibile non farsi coinvolgere e sconvolgere da quel sentimento.
E a questo punto vi allego il link per farvi fare una prova: https://www.youtube.com/watch?v=TfT89_QQmDg
Ascoltatela dovunque siate e poi riascoltatela e vivetela qui sull'isola magica e noterete la differenza. Provare per credere! Ogni scusa è buona per venire a Tenerife! ;)
E visto che stiamo parlando di musica, vi racconto di due concerti che ho visto durante il seguente fine settimana.
Il venerdì sono andato ad un bel concerto gratuito di un gruppo senegalese nella piazza davanti
all' Auditorio di Santa Cruz nell'ambito del MAPA, un festival itinerante di arte, teatro e musica che
offriva varie performance durante tutto il fine settimana e per tutta la città.
E sabato, invece, mi sono diretto a La Orotava dove ho assistito per la seconda volta ad un concerto del maestro cubano Pablo Milanés.
Gran bel concerto anche questo anche se devo dire che mi era piaciuto di più quello di due anni fa dello stesso artista.
Ma non è stato un mese di soli concerti, ma ovviamente, come ogni buon luglio che si rispetti, di mare
e spiaggia e di mojito in chiriguito in riva al mare. Per esempio a El Médano dove ho passato una bella
giornata in compagnia di Sandra, una mia amica e collega professoressa di spagnolo, e due sue
studentesse molto simpatiche e da poco tempo sull'isola.
Perché una delle cose belle che ti offre questo paradiso è anche la possibilità di conoscere gente che arriva da tutto il mondo con il suo carico di simpatia e di esperienze e così, improvvisamente, ti ritrovi a provare a capirci qualcosa in mezzo ad una conversazione in polacco! ;)
Luglio, quindi, mese di mojito, ma anche di cañas.
La traduzione letterale è birra alla spina, ma è l'equivalente del caffé italiano, ovvero una scusa come
un'altra per vedersi con gli amici, soprattutto con quelli che non vedi da tempo. Perché il famoso
"Tenemos una caña pendiente" (Abbiamo una birretta in sospeso) si è trasformato nel mese di
luglio nella scusa ideale per rivedere dopo qualche mese Yaisa, Jacobo e Leti. Nell'ordine: vecchia
e carissima amica, vecchio e simpaticissimo studente che vive a Madrid da qualche mese ed ex
studentessa che si è prestata a chiarirmi dubbi e darmi delle dritte sulla destinazione delle mie prossime vacanze delle quali vi parlerò tra un mese.
Dulcis in fundo, il fine settimana scorso ho partecipato ad una 10km a Puerto de la Cruz nella quale ho stabilito il mio record personale (51:53) e quindi dopo la corsa mi sono premiato con il Festival della Birra a La Laguna!
E allora il consiglio di oggi è: superate i vostri limiti e premiatevi senza limiti!
Un abbraccio,
Nico
(N.R.: Grazie del consiglio, Nico...e Buone Vacanze! :)
Viaje por Italia (7) por A de Azcárraga
WORK IN PROGRESS...
(siguiendo el recorrido por Florencia, luego de los Uffizi...por los jardines Boboli...)
El museo Moderno está lleno de pinturas italianas del XIX, lo que equivale a decir que tiene tan limitado nivel artístico como el Moderno de Madrid. Más bajo aún porque la pintura decimonónica italiana fue todavía peor que la española. El siglo XIX, siglo triunfal de la novela, fue un siglo más literario que plástico y, con la sola excepción de la escuela impresionista y alguna individualidad suelta, fue un mal siglo para la pintura.
Todo un siglo de cuadros anecdóticos o históricos, de guardarropía; de pintura pobre de color, convencional y enfática.
Es curioso que durante tantos años el gusto público y los artistas se obstinaran tercamente en hacer literatura con la pintura, error ya denunciado por Lessing en el siglo precedente. De la pintura italiana tan solo merecen atención Fattori y algún otro florentino de los llamados macchiauoli – manchistas—un tanto emparentados con el impresionismo francés.
A la salida del museo, en una trattoria cercana, bebí un vaso de Chianti, vino al que me había apuntado desde que lo probé. Me reanimo para dar un paseo por los Jardines Boboli, que se extienden, tras el palacio Pitti, sobre una suave colina.
Avenidas, bosquecillos, fuentes y plazoletas, todo era en estos mágicos jardines, equilibrado y natural. Estatuas y obeliscos, abetos solitarios en el centro de círculos de césped, piedras o flores, daban la sensación de haberse instalado allí espontáneamente y permanecer con dichosa tranquilidad. Desde el punto más alto, el jardín del Caballero, pude contemplar el fuerte Belvedere, que construyo Miguel Ángel.
Luego descendí por una avenida flanqueada de mirtos, cipreses y estatuas, digna de figurar en el Olimpo. En cualquier parte se respiraba un clima acogedor y sedante; un clima, dicho con fraseología demodé, para espíritus amantes de la belleza y un tanto desencantados de la vida.
Estos jardines Boboli constituyen un buen ejemplo de jardín a la italiana, que siempre busca una acomodación con la naturaleza sin forzarla más de lo necesario. El jardín italiano es el término medio – claro, bello y humano – entre el jardín romántico inglés, donde la naturaleza manda, y el racionalista francés, en el que la naturaleza está sometida al yugo de la geometría.
Antes de abandonarlo se me ofreció allí un espectáculo insólito. Un cisne, respaldado contra un seto, hacia frente con denuedo a un agresivo can. No tuve que intervenir en su defensa: el ave, con sordo graznar, lanzaba tan feroces picotazos que el perro abandonó el combate rabo entre las piernas. Y aquella misma noche leí en un periódico italiano que una raposa, al pretender devorar unas gallinas había sido cegada a picotazos por el gallo del corral, que legitimaba así sus derechos al sultanato. La poética timidez de las aves, sean de estanque o de corral, es otro concepto más, como la perversidad de Maquiavelo, que deberá ser revisado.
Más tarde en una taberna, pregunte la dirección de la iglesia de Santa María del Carmine – del Carmelo --, y un hombre alto y con barba de muchos días se ofreció a acompañarme. Estaba un poco bebido; y a mí me pareció uno de esos borrachos soberbios y melancólicos de que hablaba Antonio Machado:
"En todas partes he visto
caravanas de tristeza,
soberbios y melancólicos
borrachos de barba negra,
Y pedantones al paño
que miran, callan y piensan
que saben, porque no beben
el vino de las tabernas"
Pero yo no tengo prejuicios contra las tabernas, "delicada invención" en el sentir de otro poeta antiguo; y el saber basado en el absentismo me pareció siempre un mezquino saber. Así pues, tome unas copas con el melancólico italiano y salimos, ya amigos, a la calle.
Por el camino me dijo que Italia era y había sido siempre muy hermosa y que ahora progresaba velozmente.
--Tendrán ustedes buenos gobiernos – sugerí yo, por decir algo.
-- ¡Bah, eso es igual! Es el mundo el que progresa, a pesar de los gobiernos. La prueba es que en todas partes, con gobiernos de todos los colores, también se progresa. Es la inventiva, el trabajo de los hombres...Los gobiernos hacen muy poco; basta con que no estorben. Son como las presidencias de las procesiones: parece que dirigen cuando la verdad es que no han hecho más que ponerse en el lugar más destacado. Si, por error, se desviaran por una calle que la procesión ha de atravesar, se quedarían solos, y la procesión seguiría su camino sin ellos, y tal vez más ligeramente.
...
En la iglesia del Carmine fui a ver directamente la capilla Brancacci, donde se hallan las pinturas al fresco de Masaccio. Junto a la capilla había, como ahora es uso en tantos monumentos, un aparato tragaperras con auriculares. Echando una moneda de cincuenta liras podía escucharse, en el idioma correspondiente al botón oprimido, la oportuna explicación. Aquí, este aparato estaba acompañado de otro, en el que había que introducir otra moneda para que se encendieran por cierto tiempo los reflectores que iluminan las pinturas.
Así como los escultores florentinos iban a contemplar, para instruirse, las puertas del Paraíso del Baptisterio, los pintores Rafael entre ellos, venían a esta capilla Brancacci para estudiar los murales de Masaccio. Estas pinturas, luego de haber sufrido por cuatro largos siglos las ofensas de la humedad, del fuego y de las restauraciones, muestran todavía el genio de su autor.
Dos solas figuras, las de Adán y Eva expulsados del Paraíso, bastarían para expresar toda la originalidad, la fuerza y la angustia del Renacimiento, y hasta lo que el Renacimiento debe a la antigüedad. Esta Eva avergonzada, pese a que su dolor es ya cristiano, delata la imitación a la estatutaria clásica. La actitud de los brazos esta calcada de la Venus de Medicis.
Masaccio fue el primer pintor plenamente renacentista, como Donatello fue el escultor y Brunelleschi el arquitecto; un terceto de hombres que bastaría, si Florencia no tuviera muchos más, para otorgar a esta ciudad una gloria imperecedera. Masaccio prueba aquí, en esta capilla, haber sido el fundador de la pintura moderna, que no ha hecho otra cosa, después de él y hasta el impresionismo., que desarrollar las premisas establecidas en su obra. Diseño por masas, volumen, perspectiva, distribución de la luz, composición y expresión; todo está en los murales de Masaccio.
No crean que exagero. Una gentil dama italiana, que en compañía de su esposo llevaba un rato contemplando las pinturas, se volvió de pronto a el y dijo:
--¿Te has en la cara de esa Eva? Ahí esta Goya.
Era verdad. Masaccio, muerto a los veintisiete años, nos dejó en esta capilla un legado colosal y profético; un mensaje que tiene todavía plena vigencia, plena modernidad. Las obras maestras, las que verdaderamente merecen ese título, son obras de su tiempo y de todos los tiempos.
A la salida de la iglesia trabe conversación con el matrimonio italiano. Resulto que habían estado en España, y la señora, y sobre todo su marido, me hablaron de Goya con una admiración superlativa. ¡Que extremos de alabanza, que gestos de ponderación al estilo de Vittorio de Sica! Pero su entusiasmo era sincero. A los italianos, acostumbrados a la belleza y armonía clásica, Goya tiene que producirles un shock tremendo, algo así como un puñetazo en el ojo.
(De: "Viaje por Italia" Edición 1967)
La Laguna (57) per N. Cataldo
Ciao a tutti e buona estate!
Finalmente ci siamo, no? Quella che, a mio parere, è la migliore stagione dell'anno è cominciata
da una decina di giorni.
Vi scrivo, infatti, nel primo pomeriggio della prima domenica di luglio dal salone di casa mia mentre fuori c'è una gran bella temperatura anche se non fa troppo caldo. Come al solito non invidio affatto la (povera;) gente dell'Europa continentale che deve continuare a lavorare nei mesi di giugno e luglio con delle temperature africane.
Paradossalmente qui, vicino al continente africano, i venti alisei fanno sì che il caldo sia facilmente sopportabile.
Che ho fatto nel mese di giugno, a parte godermi il bel tempo e lavorare?
Un bel po' di cose. In onore alla mia mamma potremmo cominciare dal giorno del mio compleanno contraddistinto
quest'anno da vari regali, dei quali uno davvero speciale.
Non so se ve ne ricordate dai blog degli anni precedenti, ma compio gli anni il quattro giugno che
quest'anno è caduto di domenica e subito dopo la finale di Champion's League tanto che i due
festeggiamenti si sono sovrapposti.
E si può dire che ho cominciato a festeggiare con qualche ora d'anticipo e in coincidenza con il fischio finale della finale o anche prima perché da un certo punto del secondo tempo era chiarissimo che il mio Real Madrid avrebbe portato a casa la coppa.
Se avete visto la partita, sarete d'accordo sul fatto che nel secondo tempo la Juve è completamente sparita. In ogni caso, onore agli amici juventini per essere arrivati fino in finale.
Ho visto la partita a casa di Teo, un amico de La Laguna, e c'era anche Juan. Entrambi madridisti come me.
Durante la partita un'ottima cena innaffiata da un gran vino e alla fine spumante catalano per festeggiare e per inviare una foto a mo' di presa in giro agli amici del Barça ;)
Dopo per continuare con i festeggiamenti siamo finiti prima al Tin Tin, poi all'Aguere e, infine, nel
Blues Bar, tre dei migliori locali de La Laguna.
A mezzanotte, quando era già il mio compleanno, eravamo già passati all'arehucas cola e così siamo
andati avanti fino alle quattro del mattino, credo ;) Ho ricordi un po' sfocati della serata durante la
quale come sempre ho incontrato un paio di studenti che si sono resi conto che anche i professori
escono (ogni tanto) la sera.
Quello che ricordo è che verso le nove del mattino mi sono svegliato sul divano di casa del mio amico Juan che mi ha ospitato per qualche ora perché non ero assolutamente in condizioni di guidare. Già sobrio, ma con una resaca impressionante sono tornato a casa dove ho passato la giornata tra il letto e il divano. È che come si dice qui: "quien ha tenido mala noche, no puede tener buen día". Nel tardo pomeriggio, però, ho trovato le forze per andare allo stadio per vedere l'ultima partita in casa del Tete nel campionato regolare.
E qui viene la nota negativa del mese: l'anno prossimo il Tenerife continuerà a militare in seconda divisione. Peccato perché questa volta ci siamo andati davvero vicini.
Dopo avere eliminato il Cádiz nella semifinale dei playoff, il Tete ha perso la finale contro il Getafe.
Ho seguito tutte le partite. Quelle in casa in uno stadio tutto esaurito e nel quale si respirava un gran
bell'ambiente e quelle fuori in giro per i bar de La Laguna.
L'ultima e decisiva partita a Getafe, nella periferia di Madrid, l'ho vista con un paio di amici in una
pausa calcistica che ci siamo concessi dal Día de la Música.
Di che si tratta? Una volta all'anno, normalmente a fine giugno, a La Laguna si tiene questa bella manifestazione e allora la
città si riempie di palcoscenici con musica di tutti i generi che suona dalle cinque del pomeriggio fino a notte fonda.
E allora dopo la partita abbiamo bevuto un paio di birre per dimenticare il risultato negativo e in un
sorteggio che festeggiava l'anniversario del Beers, ottima birreria nel centro de La Laguna, abbiamo
vinto un pallone da calcio con il quale ho finito per giocare nel centro storico fino a notte fonda.
Non ci posso fare niente: il pallone è uno dei miei vizi e se vedere calcio in tv o dal vivo mi piace
molto, quando ho un pallone tra i piedi mi dimentico di tutto il resto;)
Un paio di anni fa, sono stato qualche mese con una ragazza particolarmente gelosa e io, che sono una persona fedele, per tranquillizarla le dicevo "devi essere gelosa solo del pallone!" Funzionava, anche se poi la storia non ha funzionato per altri motivi.
Tornando alla festa della musica, mentre percorrevo la calle Herradores palla al piede, sono stato intercettato da un difensore davvero particolare: una simpaticissima collega di lavoro che mi ha visto in versione bambino (leggermente brillo) felicissimo con il suo pallone. E quindi in questo mese mi sono fatto sgamare sia dai miei studenti che dai colleghi ;)
Gli altri due fine settimana del mese, li ho passati soprattutto al sud dell'isola.
Il secondo sabato del mese, infatti, sono andato a FerItalia, una fiera e festa italiana ad Adeje. C'erano moltissimi connazionali e stand nei quali si potevano provare prodotti italiani. Era una vita che non mangiavo un arancino siciliano o un panino con la porchetta.
E poi, ho preso un ottimo caffé napoletano e comprato un paio di bottiglie di vino italiano. Alla fine, visto che ero da quelle parti, sono rimasto qualche ora in spiaggia prima di tornare nel nord dell'isola.
Anche il venerdì e il sabato seguenti sono stato al sud e concretamente a El Médano per la festa di
San Juan. Si tratta della notte più corta dell'anno e in tutta la Spagna ci sono feste con musica e falò
in spiaggia ed è molto simile a quello che succede sulle spiagge italiane la notte di Ferragosto.
C'era un sacco di gente e dopo la festa mi sono fermato a dormire a Los Abrigos dalla mia amica Sandra.
La mattina dopo mi sono svegliato con calma e mi sono fatto una bella corsetta di circa sei chilometri
fino a El Médano dove ho fatto colazione e un giretto nel mercato. Il ritorno l'ho fatto camminando e
con una sosta con tanto di bagno nudista alla Tejita, una delle migliori spiagge dell'isola.
Mi sarebbe piaciuto ricominciare a correre subito dopo il bagno, ma ho pensato che tornando più
lentamente avrei concesso a Sandra almeno una mezz'ora in più di sonno ;)
Per il resto in questo mese un po' di lavoro e soprattutto organizzazione delle vacanze di agosto delle quali evidentemente vi parlerò più avanti.
Nel prossimo blog, invece, vi parlerò sicuramente della visita del mio amico Giuseppe e delle nozze
di Abi e Miguel.
Un abbraccio e a presto,
Nico
N.R.: Tanti Auguri e mille grazie, Nico!