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REGISTRO DE OBRAS

Dal dolore fiorì l'amore per S. Lucarelli

A pochissime giorni della prossima mostra nel Palazzo Blu vi presentiamo una collaborazione della Dtt.ssa. Sandra Lucarelli sulla precedente...Grazie!

Dal dolore fiori l'amore...

Esposizione al Palazzo Blu a 100 anni dall'inizio della Grande Guerra.

"Addio mia bella, addio e l'armata se ne va, ma se non partissi anch'io sarebbe una viltà"


Il ritornello di questa canzone accompagnava i nostri soldati, le loro partenze per il fronte della Grande Guerra 1915-'18. Sono passati 100 anni, ma la memoria è rimasta indelebile e tangibile e corre attraverso le storie individuali, che divengono storia colletiva; passa dagli zainni, dai cappelli e dalle divise, in nostra Pisa, a Palazzo Blu.


Li oggetti parlano delle persone che li hanno indosatto, raccontano le loro imprese, le ansie, le GUERRA1

sofferenze e le speranze, tra le pareti umide delle trincee.

Raccontano della ricerca di libertà: „Sono uomo e son soldato, viva la libertà!" proseguono nelle delle canzoni, musica per incitare ed incoraggiare gli animi.

 

Tuttavia, la presa diretta di coscienza dell'intero popolo italiano e no solo e soltanto di poeti ed artisti come Marinetti, Balla, Ungaretti, D'Annunzio, per citarne alcuni dei più celebri, ma di ciascun soldato, semplice o graduato, di ciascun cittadino o cittadina, fu totale- il desiderio espresso da parolieri- poeti come Alberto Mario che scrisse „La leggenda del Piave", divenne plebiscito: „Non passi lo straniero!"- Cosi il nemico austriaco fu respinto, ma quanti morti!

...Una guerra, anche se vinta, porta via le vite umane: migliaia di vite che hanno scritto lettere, GUERRA2

cartolline a famiglie che non avrebbero più visto.


Sono brandelli di vita, di storia viva che trasuda dalle carte e ci parla, ci mormora, ci sussurra, ci commuove...
Avevamo il piede straniero sopra il cuore ed il cuore nostro era il paese più straziato.

Oggetti, dunque, testimoni preciosissimi, come reliquie, foto che danno volti e voci , implorandoci di non dimenticare.


La mia tristezza si trasforma in gratitudine, che ha plasmato e plasma la libertà delle nostre generazioni, per tutte le persone che, come mio nonno Giuseppe Lucarelli, hanno difeso la nostra patria e conquistato la libertà.


Mio nonno è stato uno dei fortunati, tornato decorato dal fronte ed insignito della medaglia d'oro di cavaliere di Vittorio Veneto. Al fronte conobbe mia nonna Albina Tormen e sboccio un amore che fecce nascere mio padre Mario.
Ecco che la guerra porta anche alla pace, alle intese, alle unione; alla vita di mio padre e poi alla mia vita!


Eccomi oggi, a 100 anni di distanza, testimone di una Europa senza frontiere, che ho contribuito a costruire attivamente, da giovanne ventenne, in quanto vincitrice di un concorso R.A.I. (nel 1982: „I giovanni incontrano l'Europa"), BANDERA CE

che mi ha portato ad incontrare tanti ragazzi: oltre la mia patria.


Così, lo „straniero" è diventato amico, fratello, collaboratore di una comune terra, di un comune ,

sentire su cui sventola la bandiera blu, con le dodici stelle d'Europa e si spandono le note dell' „Inno

della Gioia".


Queste divise, queste lettere, questi equipaggiamenti, sono le mie radici, le fondamente della mia-nostra libertà!
Un brivido mi sfiora la pelle, perché dal dolore di ieri, oggi è fiorito l'amore: una utopia- realizzata quella dell'Unione Europea della comune sinergia per la difesa della libertà di ogni popolo.

Quale conclusione migliore per l'onore de tutti i caduti?

Sandra Lucarelli
Pisa, settembre 2015

 

 

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