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REGISTRO DE OBRAS

La Laguna (35) per N. Cataldo

VERSIONE SPAGNOLA

Ciao a tutti e buon rientro!!!
Vi scrivo infatti nel pomeriggio di lunedì 31 agosto, giornata che nel mio personalissimo calendario rappresenta il ritorno al lavoro e alla normalità. E se devo essere sincero avevo proprio voglia di tornare a lavorare dopo un mese di vacanza.

Forse perché ho la fortuna di esercitare una professione che mi piace o forse perché ho la coscienza a posto con le mie vacanze, nel senso che me le sono godute davvero tanto;) Comunque vi racconto quello che ho fatto nel mese di agosto e poi mi direte voi se sono riuscito a sfruttare le mie ferie nel migliore dei modi. E allora andiamo in ordine cronologico.

Forse vi ricorderete che l'ultima volta vi avevo scritto già da Bari e vi avevo raccontato dei miei fantastici cinque giorni a Gran Canaria. Ebbene, dovete sapere che quelle giornate sull'isola di fronte (come la chiamano qui) sono state semplicemente l'inizio di un itinerario che, modestie a parte, mi sono organizzato proprio bene ;)


La prima (e abituale quanto obbligata) tappa del tour italiano è stata la mia città natale dove come al solito ho rivisto parenti e amici. Normalmente dico che vado in vacanza a Bari, ma forse in quest'occasione

farei meglio a dire che sono stato in Puglia, perché credo che tra tutte le mie visite a Bari, da quando FOGGIACLACIO

non ci vivo più, quest'ultima sia stata quella in cui ho macinato più chilometri. Sono, infatti, riuscito a

toccare (grazie alla guida e alla preziosa compagnia di vari amici) quattro delle sei province che può

contare la mia regione. A parte Bari e provincia, ho, infatti, avuto la fortuna di visitare le province di

Brindisi, Taranto e Lecce. Ma cominciamo proprio dal capoluogo regionale. Tra le varie attività svolte

a Bari, spicca senza dubbio la serata passata allo stadio per vedere (ahimé) l'inaspettata sconfitta inflitta dal Foggia alla squadra di casa.

Si trattava di un risultato poco prevedibile prima della partita soprattutto considerando che le due squadre militano in due divisioni diverse e si può dire che in questo caso David ha nuovamente sconfitto Golia. Il Bari ha meritatamente perso contro uno spumeggiante Foggia al cui secondo gol buona parte della tifoseria locale è scoppiata in un fragoroso applauso.

La squadra di casa ha poi accorciato le distanze, ma non è mai stata in partita e il miglior momento nello stadio si è rivelato quello dell'inno cantato a squarciagola con gli amici di sempre.


Comunque la costante del mio viaggio in Puglia sono stati, senza ombra di dubbio, i trulli. Per chi TRULLI

non lo sapesse, si tratta di costruzioni tipiche della valle d'Itria, ovvero quella zona della regione

formata dai comuni di Locorotondo, Martina Franca e Alberobello. E se in una sagra a Caranna

(frazione di Locorotondo) abbiamo potuto assaporare, tra le altre cose, delle ottime orecchiette,

a Martina Franca mio cugino Cristian e la sua fidanzata Maria Elena sono stati così gentili da offrirci

una succulenta cena a base di bombette. Quando dico offrirci mi riferisco a me, Francesco e Lucia che, tra l'altro, venivamo

da una giornata di mare in provincia di Lecce, a Porto Selvaggio, una fantastica spiaggia alla fine di una pineta dove

moltissime persone facevano campeggio.

Il tutto in un'area protetta che mi ha fatto ricordare i migliori paesaggi delle Canarie e mi ha fatto superare i postumi della bevuta della serata precedente a Gallipoli da Brunella e Fabiano che ringrazio per l'ospitalità e anche per i Chappaqua... loro mi capirannno e anche Lucia e Francesco!


Avrete, forse, notato che in questo blog il tutto è spiegato in modo meno dettagliato che normalmente, ma ciò si deve fondamentalmente alla quantità di bei momenti e bei ricordi che mi sono portato a Tenerife da questo viaggio.

Potrei scrivere mille pagine su tutte le risate fatte prima, durante e dopo le varie escursioni, ma mi dilungherei troppo e forse è meglio cambiare argomento e regione e passare a raccontarvi della città magica, Napoli. NAPOLI

Non fraintendetemi, Roma è bellissima, monumentale e maestosa, ma la città partenopea ha quel 

non so che che che rende speciali le sue vie e la sua gente. Sono pienamente cosciente che a molte

persone non piaccia o possa sembrare eccessiva e disorganizzata, ma mi è piaciuta fin dal primo momento.

Forse proprio perché con il mio amico Francesco ci siamo disorganizzati bene prima della partenza o forse perché si mangia da Dio o forse ancora perché a dispetto delle previsioni il tempo ha retto fino a quando l'abbiamo dovuta lasciare, provocando in tal modo le sue lacrime. In ogni caso, posso dirvi che la conoscevo pochissimo e che ora mi sento di consigliarla a tutti. È difficile scegliere un motivo, ma se mi obbligassero a farlo probabilmente sceglierei il carattere della gente e a questo proposito posso raccontarvi un siparietto curioso.

Durante il mio ultimo giorno a Napoli cercavo disperatamente un francobollo da mettere su una cartolina che avevo già scritto e deciso di inviare a mia madre. Però, in tutte le rivenditorie di tabacchi mi dicevano che i francobolli si vendevano solo in posta dove per comprarli bisognava fare una lunga coda. Ma a quel punto e all'uscita dal particolarissimo Museo delle Fontanelle ci è apparsa Eleonora, una simpatica postina napoletana, a cui ho dato un euro e l'incarico di comprare un francobollo da attaccare sulla cartolina che proprio ieri è arrivata a mia madre. E allora: grazie mille Eleonora!

 

Da Napoli a Roma, dove ad aspettarmi c'era il mio amico Antonio, barese trapiantato a Roma da un anno e mezzo circa.

Mi sono fermato per circa tre giorni da lui e dalla sua simpatica zia e mentre di giorno loro ROMATRASTEVERE

lavoravano, io facevo il turista in giro per la capitale con tanto di macchina fotografica e facendo

foto come neanche i giapponesi;) In serata, invece, quando Antonio aveva finito di lavorare si andava

in giro e, se la prima sera, forse per farmi sentire più a mio agio, mi ha portato all'isola tiberina,

la seconda l'abbiamo passata in quel di Ariccia e concretamente Dar Burino, una fraschetta tipica romana dove, in un

ambiente volutamente e magicamente spartano, ci siamo concessi una gran bella cena a base di vino e specialità locali.

Ma, sbagliate se pensate che io mi sia fermato solo tre giorni nella capitale.


Dopo i tre giorni da Antonio, ho pernottato per altri tre giorni in un piccolo ostello vicino la stazione ROMAT2

centrale, Roma Termini, dove ho condiviso la stanza con il mio amico andaluso Ramon che da circa 

anno e mezzo vive a Venezia. A parte tutta la sua simpatia e voglia di divertirsi, il nostro veneziano

aveva con sè una cosa preziosissima, anzi due.

Dovete sapere che lui vive nella città di San Marco perché lavora nel museo Guggenheim ed è venuto a Roma con due

tessere magiche che ci hanno permesso di entrare gratis e praticamente senza fare file in tutti i musei della città eterna.

E così anche in questi altri tre giorni ho continuato a fare il turista fino al lunedì pomeriggio. Infatti, il martedì mattina presto

avevo l'autobus che mi avrebbe portato all'aeroporto di Fiumicino e di lì prima a Barcellona e poi a Tenerife.

Però, la serata di lunedì non è stata triste, anzi. Dopo il tour dei musei abbiamo deciso di andare a bere qualcosa

FULBITOTrastevere, dove ci hanno raggiunto Antonio, la sua amica Cristina e Riccardo, un amico

romano che era stato in Erasmus a Tenerife sette anni fa. E allora come ai vecchi tempi del mio

primo anno sull'isola, con Riccardo ci siamo bevuti qualche birra e abbiamo passato buona parte

della serata a giocare al calcio balilla dove (come sempre;) ho finito per vincere quasi tutte le partite. Riccà, se mi stai

leggendo, alla prossima e allenati nel frattempo! ;)


Ho tralasciato un sacco di cose ed episodi divertenti, ma non era questo il luogo più adatto per scrivere un best seller, no? O sì?

Vedremo... per il momento un abbraccio a tutti!

Nico

 

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