Il cordoglio dell’Università di Pisa per la morte di Philippe Daverio...

L'Università di Pisa si unisce al cordoglio del mondo della cultura per la scomparsa dello storico dell'arte Philippe Daverio.

Docente e saggista, ex assessore alla Cultura del Comune di Milano, Daverio se n'è andato questa notte all'istituto dei

Tumori di Milano dopo una lunga malattia. A DAVERIO 0

71 anni, dotato di un'intelligenza rara e di un acuto spirito critico, ha guidato per 20 anni il pubblico

italiano alla scoperta delle meraviglie dell'arte e della cultura in programmi indimenticabili come

Art.tù o Passepartout.

Capace divulgatore della cultura e intellettuale sensibile e raffinato, negli ultimi anni Daverio è stato

più volte ospite dell'Università di Pisa. In particolare, lo scorso 23 novembre, aveva partecipato alla giornata dedicata

dall'Ateneo al genio di Leonardo Fibonacci, "L'uomo che ci ha regalato i numeri", tenendo una partecipatissima

conferenza nell'Aula Magna Nuova della Sapienza dal titolo "La storia pesante del numero leggero: da Fibonacci a

San Tommaso".

Nel 2017, invece, aveva visitato la Certosa di Calci, sede del Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa, rimanendo

affascinato dalla bellezza del luogo. Inoltre aveva partecipato all'inaugurazione del murale RE NASCI realizzata dallo street

artist Gaia sulla parete della Saint Gobain, iniziativa patrocinata dall'Ateneo pisano.

"Con Daverio se ne va un uomo di rara umanità e grande sapere. – ha commentato il Rettore dell' A DAVERIO 3

Università di Pisa, Paolo Mancarella -. Ci siamo conosciuti nell'estate del 2017 di fronte a un

magnifico murale realizzato per iniziativa dei nostri studenti nel quartiere più pisano di Pisa: Porta a

Mare.

Ricordo che mentre gli spiegavamo questo lui, come se parlasse a sé stesso, disse: "Perché poi Pisa, per via di Leonardo

Fibonacci, è la città dello zero".

Per questo, nel novembre scorso, lo invitammo a parlare nel nostro Ateneo in occasione della giornata dedicata dalla nostra

Università al grande matematico. ASAVERIO 5

Accettò con il consueto entusiasmo e la serata fu di quelle che non si dimenticano: nonostante il

freddo e la pioggia, l'Aula Magna della Sapienza era stracolma di persone, che per oltre un'ora

ascoltarono ammirate e in religioso silenzio il brillante intervento di Daverio. Come non

dimenticheremo mai il contributo fondamentale che Daverio ha dato per la crescita culturale del nostro Paese. Sentiremo

molto la sua mancanza"

Philippe Daverio era nato il 17 ottobre 1949 a Mulhouse, in Alsazia. Arrivato in Italia per gli  A DAVERIO4

studi universitari, ha frequentato il corso di laurea in Economia e Commercio presso l'Università

Bocconi di Milano, dove hanno avuto inizio le sue molteplici attività legate all'arte. Si è sempre

definito uno storico dell'arte e in questa veste lo ha scoperto il pubblico televisivo, grazie alle

trasmissioni d'arte e cultura di cui è stato autore e protagonista.

Nella sua carriera ha svolto attività di docente presso atenei ed istituti di diverse città: è stato incaricato di un corso di Storia dell'arte presso lo IULM di Milano, laurea in Comunicazione e gestione dei mercati dell'arte e della cultura; ha svolto diversi corsi di Storia del design presso il Politecnico di Milano, e dal 2006 è professore ordinario di Disegno Industriale presso l'Università degli Studi di Palermo. Come gallerista ed editore ha pubblicato una cinquantina di titoli.

Diverse sono le sue pubblicazioni scientifiche, e numerose quelle divulgative.

Nel 2013 ha ricevuto dal Presidente della Repubblica Italiana il Cavalierato delle Arti e delle Lettere  A DAVERIO1

e la Medaglia d'Oro di benemerenza del Ministro per i Beni Culturali; sempre nel 2013 è stato

insignito dal Presidente della Repubblica Francese della Légion d'Honneur; da settembre 2014 era

Direttore Artistico del Grande Museo del Duomo di Milano, e dal 2015 membro del Comitato

scientifico della Pinacoteca di Brera e Biblioteca nazionale Braidense.

NdR: Nos aunamos a la despedida a Philippe Daverio, a quien tuvimos ocasión de saludar al final de su conferencia en Santo Stefano; hablo español, dijo, muy amablemente. Lo recordaremos siempre...