La Laguna (71) per N. Cataldo (Nico vi saluta!)

VERSIONE SPAGNOLA

Ciao a tutti, come va?

È un bel po' che non ci sentiamo, vero? Chi di voi mi legge da tempo avrà notato che l'ultimo mio blog risale a fine luglio e che ho "saltato" il mese di agosto... spero abbiate sentito la mia mancanza. Anzi, spero di no perché ho una notizia: quello che vi sto scrivendo è il mio ultimo blog e questa volta non si tratta, come in alcuni casi precedenti, di un Pesce d'aprile o del Día de los Inocentes. In ogni caso non preoccupatevi per me: sto bene, anzi benone. E allora perché questa decisione? Diciamo semplicemente che, rileggendo i blog degli ultimi anni, ho notato che si ripetevano un po' e, in generale, sento di essere un po' a corto di ispirazione. Come si dice in questi casi, lettore avvisato, mezzo salvato. E allora a questo punto posso raccontarvi come sono andati gli ultimi due mesi.

In ordine cronologico inverso tocca cominciare dall'ultimo fine settimana, il penultimo di settembre, con un classico: gran bel film venerdì sera al TEA. In questo caso si è trattato di La rivoluzione silenziosa, film tedesco ambientato in Germania Orientale nel 1956. Preferisco non farvi spoiler e quindi mi limito a dirvi di dargli una possibilità perché sono due ore ben spese.

La seconda settimana di settembre, invece, è stata contraddistinta dalla visita di una parte della famiglia. Mio fratello, sua moglie e le loro figlie si sono fermati sull'isola per quasi dieci giorni e ci siamo divertiti davvero tanto tra grandi pranzi e cene e visite a paesaggi naturali che continuano a lasciarmi a bocca aperta. Credo che a lui sia piaciuta soprattutto l'escursione a Punta Teno con la spiaggia alla fine dello spettacolare paesaggio vulcanico.

Evidentemente li ho portati anche dal Padre Teide, a Masca, a Benijo, San Andrés, Icod de los Vinos, etc etc... e dopo averli accompagnati all'aeroporto sud dell'isola mi sono fermato a El Médano per vivere la mia seconda Romería dedicata a la Virgen de la Mercedes Roja, che ho accompagnato personalmente dalla sua chiesa fino alla spiaggia dove poi ho fatto il bagno nell'acqua benedetta dalla sua presenza. Non so se aveva benedetto anche il vino, ma io, casomai, me ne sono fatto un paio di bicchierini che non fa mai male ;) E poi era il modo ideale per accompagnare la musica e la gran atmosfera che c'era nella piazza del paese e per festeggiare il compleanno della mia amica Sandra.

Facendo un altro passo indietro arriviamo al primo fine settimana del mese di settembre con altri due meravigliosi film al TEA: Nos vemos allá arriba, fantastica pellicola antibellica francese, ed El Huido de Pablo Fajardo, opera prima di un regista canario che tra l'altro è figlio di due bravissimi miei studenti, nonché amici. Si tratta di un documentario che racconta la storia di Manuel Hernández Quintero, il sindaco più giovane della Seconda Repubblica Spagnola, costretto a nascondersi tra le montagne e le spiagge de El Hierro per otto lunghi anni perché ingiustamente perseguitato dalle truppe franchiste durante e dopo la fine della Guerra Civile Spagnola.

Possiamo quindi definire settembre come il mese del cinema e del ritorno ad una serie di attività culturali, e non, abituali. Per il resto, come sempre, un po' di calcio, sia attivo che passivo. Proprio ieri, per esempio, ho giocato due partite a calcetto una dietro l'altra. Erano forse vent'anni che non giocavo due ore di seguito a calcio e devo dire che mi ha fatto sentire proprio bene fisicamente e psicologicamente. Tanto che domani sera farò un'altra partitella
Per quanto riguarda il calcio passivo, sto seguendo la Champion's e sabato sicuramente non mi perderò il derby di Madrid, sperando che questa volta contro l'Atletico, al mio Real vada meglio che nel mese di agosto. Credo di sì perché, Supercoppa Europea a parte, il Real sta giocando proprio bene.

Il Tete, invece, non va per niente bene tanto che è stata la prima squadra del campionato di seconda divisione spagnola a cambiare allenatore. È tornato un vecchio amico del club biancazzurro, José Luis Oltra che quasi dieci anni fa era stato l'allenatore artefice dell'ultima promozione del Tenerife in prima divisione. Qui sull'isola, ovviamente, è amatissimo e tutti i tifosi del Tete, io compreso, sperano che possa ottenere nuovamente grandi risultati.

Se il mese di settembre ve l'ho raccontato al contrario, agosto, invece, lo facciamo nell'ordine cronologico classico anche perché la parte migliore del mese è quella che va dal sei al 17. In quelle date ho fatto una specie di tour dell'Andalusia macinando quasi duemila chilometri in undici giorni. In compagnia di un nutrito (anche troppo) gruppo di amici ho toccato tutte le province della regione meno Huelva. Un possibile riassunto: grande gastronomia, bellissime spiagge e un caldo bestiale, soprattutto nell'entroterra. Siamo passati da Siviglia, Cordoba e da Granada per visite brevi ma intense e non solo dal punto di vista climatico e ci siamo fermati tre giorni a Cazorla, in provincia di Jaén, per il matrimonio di Ramón e Daniela. Sulla costa abbiamo toccato Cadice, Tarifa, il Capo di Gata e Malaga dove le spiagge erano davvero belle e le temperature più sopportabili. E poi abbiamo anche passato una mezza giornata a Gibilterra, con tanto di pranzo a base di fish and chips e pinta di birra, foto nelle classiche cabine telefoniche di stile britannico e un'Africa alla quale non mi ero mai sentito così vicino e non solo fisicamente.
Vi racconto un aneddoto per spiegarvi meglio cosa voglio dire.

La prima notte della vacanza l'abbiamo passata guidando da Siviglia a Cadice dove ci siamo concessi una dormita di un paio d'ore in spiaggia prima di dirigerci verso Tarifa dove avevamo prenotato l'ostello. In condizioni normali, da Cadice a Tarifa ci si arriva in un'ora di macchina, ma in cinque nel corso di una brillante colazione organizzativa abbiamo deciso di fare delle soste intermedie per visitare le spiagge di Conil de la Frontera e Caños de Meca e il bel centro storico di Vejer de la Frontera. E così siamo arrivati a destinazione verso le otto di pomeriggio e lì si è verificata la prima connessione con il continente africano. Ad un certo punto della strada, dopo una curva sono apparse le montagne del Marocco mentre in macchina prendevano solo radio marocchine con il muezzin che chiamava a messa la comunità islamica e ci invitava in Africa. Caro Muezzin, a questo giro non è stato possibile, ma la prossima volta non mancheremo. In qualsiasi caso, il momento è stato a dir poco mistico e preludio di tre giorni spettacolari passati in provincia di Cadice.

Nella seconda parte di agosto mi sono dedicato soprattutto a ultimare il trasloco e tutti i documenti necessari dopo un cambio di residenza e a vedermi con alcuni amici che non vedevo da un bel po'. Per esempio, Laura, Miguel, Mercedes, Leti, Sandra, Roi, Gabriela, Teo, Montse e soprattutto Juan perché con lui non so quando ci rivedremo. Per lavoro se ne è andato a Roma e poi l'anno prossimo si trasferirà ad Atene. Inutile dirvi che mi sto gia organizzando per fargli una visita in Grecia.

Tra l'altro con lui e gli ultimi quattro della lista siamo riusciti ad evadere da una delle Escape Room de La Laguna in meno di un'ora. Con un buon lavoro di squadra, abbiamo passato un piacevole pomeriggio e ci siamo premiati con una cena a La Carpintería, uno dei miei ristoranti preferiti della città, anche perché trattasi di cucina galliziana.
Da Miguel e Mercedes, due miei ex studenti, invece, ho passato una bella serata con i racconti del loro viaggio di due settimane a luglio in Puglia. Sono davvero contento che si siano divertiti così tanto e che i miei consigli li abbiano fatti sentire meno turisti e quasi autoctoni. Anche i loro figli sembravano entusiasti dell'esperienza.
Per il resto qualche serie nuova (in attesa di The Walking Dead) e qualche buon libro con García Márquez gran protagonista delle mie ultime letture. Il tutto aspettando che arrivi ottobre che è sempre (e lo sarà anche quest'anno) un mese davvero intenso sul lavoro.

E questo è quanto, Ladies and Gentleman. È stato davvero un piacere raccontarvi tutte le mie avventure, o almeno quelle che si potevano raccontare ;) Grazie mille. Per la pazienza, soprattutto.

Un abbraccio,
Nico